Dottoressa Ana Lleo De Nalda
Capo Sezione in Epatologia

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Epatologia
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Medicina Interna
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Calcoli biliari: perché si formano?
Calcoli biliari, calcoli della cistifellea o calcoli della colecisti sono termini diversi per descrivere la formazione di cristalli di bile. La bile è un liquido prodotto dal fegato e immagazzinato nella colecisti, che è composto prevalentemente da acqua, grassi tra cui colesterolo, fosfolipidi, bilirubina e sali biliari. Grazie alla presenza di sali biliari, la bile immagazzinata nella colecisti (o cistifellea) si riversa nel duodeno e favorisce la digestione dei grassi introdotti con l’alimentazione.
Quando, per cause ancora non del tutto note, alcune delle sostanze che compongono la bile cristallizzano all’interno della colecisti si formano i calcoli biliari. In genere i calcoli sono costituiti da cristalli di colesterolo e di bilirubina e possono avere la dimensione che va da un granello di sabbia a una pallina da golf. Le persone con un rischio maggiore di sviluppare calcoli biliari sono più spesso di sesso femminile. Tuttavia, fattori quali la familiarità per i calcoli biliari, obesità, rapido dimagrimento, dieta ricca di grassi e povera di fibre, gravidanza, diabete e alcuni farmaci (terapie estrogeniche, anticolesterolo) contribuiscono ad aumentare il rischio di sedimentazione e cristallizzazione della bile.
Che cos’è l’epatocarcinoma?
L’epatocarcinoma è il più frequente tumore primitivo del fegato e il sesto per incidenza a livello globale, al punto da rappresentare la seconda causa di morte per neoplasia in tutto il mondo. L’epatocarcinoma è un tumore causato da uno sviluppo incontrollato delle cellule dei tessuti del fegato, spesso già affetto da cirrosi.
Si tratta di un tumore aggressivo, spesso silente nei primi stadi e dunque difficile da diagnosticare, e dalla prognosi sovente incerta.
Cos’è la steatosi epatica?
La steatosi epatica si caratterizza per un accumulo di grassi, in forma di trigliceridi, nelle cellule del fegato. Tra le cause della steatosi epatica ci sono il diabete, la sedentarietà e una dieta ipercalorica. Gli individui che, dunque, rischiano di sviluppare più facilmente questa patologia sono le persone in sovrappeso o con un indice di massa corporea superiore a 30 e coloro che conducono uno stile di vita particolarmente sedentario.